lunedì 31 marzo 2014

Quando una è intuitiva...

Una delle caratteristiche che fanno grande una donna, è l'intuizione.
L'intuizione per le piccole cose, per le sfaccettature delle persone, per la corsa verso i propri sogni, per gli uomini con cui stare, o anche quelli con cui fare solo un giro in giostra.
Bene.
Io ne son completamente sprovvista.
O meglio.
Da bambina ne avevo a palate.
Ero un pozzo di saggezza intuitiva.
Probabilmente qualcuno me l'ha rubata nel sonno, perché ora non ce n'è traccia.
L'ho cercata in lungo e in largo, ho provato a risalire a lei in tutti i modi possibili, come quando non trovo più Ernesto, il mio coniglio, e lo acchiappo seguendo i ciuffi di pelo che perde in casa. Come Pollicino con le briciole.
Ma per la mia intuizione non c'è un tubo da fare. Sparita.

Avevo circa 6 anni e guardando Fantaghirò pensavo: " Io amo Tarabas. Così tenebroso e maledetto. Ma sposerei Romualdo perché è prevedibile e buono".
Che poi a ben pensarci, Kim Rossi Stewart, adesso, me lo farei vestito, ma questo è un altro discorso.
Avevo già intuito che i bad boys vanno bene a 20 anni. A 30 se ti ci innamori, sei una cretina.
Comunque Romualdo sposò quella lesbicona di Fantaghirò, ed io ero felice per lei.


Sta saggezza è perduta. Me la sarò mangiata, non so.

Verso l'adolescenza, ero una vera fan di Baywatch. Non di quelle che ci capitano per caso e se lo guardano.
No. Io avevo un appuntamento fisso, giornaliero, e terribilmente ormonale.

E tra un salvataggio e un limone, mi ero innamorata perdutamente di un numero considerevole di attori.
Logan, ad esempio.
Con quella chioma bionda alla Renegade che non passa mai di moda.
Quel modo di fare da Maschio Alfa. Che ti rimette al tuo posto con un'occhiata.
Quello che prendeva la brunetta dagli occhi blu, e la sbatteva contro un armadietto dello spogliatoio. (Gli autori si erano confusi con la sceneggiatura di Beverly Hills 90210, ma pazienza).
Logan, ovvero Jaason Simmons.
Che io mi immaginavo essere finito in un Ranch in Colorado, ad allietare le milf di mezza America.
Invece no. Ha fatto coming out nel 2008.
Gay. Gayssimo. Parbleu.

Per la cronaca, mi sono infatuata anche del vecchio. Il celeberrimo Mich Buchannon, colonna portante di questa serie super anni '90.
Lasciando stare che negli ultimi 2 lustri hanno fotografato più ubriaco lui di Lady Gaga, va detto che il povero David Hasselhoff ha più botulino in faccia di Patty Pravo. 
Deformato.
E soprattutto, ha sviluppato un fascino tutto suo. Un fascino per cui è un attimo scambiarlo per un pappone russo. 

Poi è arrivato il turno del figlio di Mitch. Hobie Buchannon. Era un ragazzino tenero, con l'occhio dolce, da mugnaio che fa il pane, e ti cita Shakespeare al tramonto.
Io avevo i suoi poster in camera. Ci credevo veramente un casino.
Bene. L'attore, Jeremy Jackson, ora ha 33 anni. Ne dimostra 48, è raffinato come Costantino Vitagliano, e non sembra per nulla un narcotrafficante messicano.
Cuore spezzato. Il mio, ovviamente.
E penso che dio, al quale chiedevo incessantemente di farlo innamorare di me, di sposarci e di vivere in spiaggia con una cucciolata di Labrador, quella volta ha fatto bene a non cagarmi di striscio.
Grazie dio. Ora potrei essere la moglie di questo Neanderthal tamarro.

Fondamentalmente, a parte un paio di casi umani cinquantenni, mi sarei fatta tutto il cast di Baywatch. Comprese le comparse.
Ci sognavo proprio su.
Mi piacevano tutti. Tutti, tranne uno.
Ad un certo punto il telefilm virò verso la versione hawaiana. E anche qui fiumi di ormoni.
Però c'era un attore che quasi non sopportavo.
Se ben ricordo, smisi di guardare il telefilm perché lui mi stava veramente sulle balle. Con sto sorrisino stampato in faccia e un colore di pelle degno dei migliori portoricani.
Si chiamava Jason Momoa. Faccia arrogante e un casino di addominali. Anche troppi, per i miei gusti.
Mi sembrava un bagnino di Ostia Sud e totalmente privo di personalità.
Se avessi dovuto scommettere, avrei lanciato lui, giù dalla torre.
Senza ripensamenti, chè la vita è troppo breve per volersi fare il ragazzo sbagliato.
Beh. Il piccolo Jason è cresciuto.
E un paio d'anni fa ha interpretato Khal Drogo, nella mia amatissima serie Tv:" Games of Thrones".
Quello, per capirci, che prendeva la vergine Daenerys Targaryen da dietro, sull'erba, riuscendo pure a farla belare.


Della serie. Chiedetemi cosa ne penso ora di questo sorrisino arrogante.

Quando si dice saper scommettere sul cavallo vincente.

Bene. Visti i miei trascorsi, io e le mie magnifiche doti intuitive, da domani inizieremo con il Super Enalotto.
Che mi sento fortunata.
E ricordiamoci che l'intuizione rende una donna, una grande donna.
Vado a vedere The Vampire Diaries, che su Damon mica posso sbagliare.


giovedì 27 marzo 2014

Ode al sesso occasionale!

Oggi mi sento Martha Stewart.
Anche se le mie forme ricordano più la Clerici de noartri.
Quindi ragazze.
Prendiamo una pirofila da forno. In una bacinella a parte amalgamiamo 3 bicchieri di vino rosso. Un Mojito. Un Long Island. E una tequila. In questa sequenza, che se cambiate l'ordine degli addendi il risultato diventa un casino.
Nella pirofila mescoliamo un condom, un pizzico di coraggio, un ragazzo che si presenti bene, e della lingerie da urlo.
Uniamo il tutto. Mescoliamo per un'ora circa.
Ricetta perfetta per una scopata a random.

A Padova, città che mi ha generosamente dato i natali, la situazione è la seguente.
Incontri uno. Che in realtà incontrare è una parola grossa. Tu già lo conoscevi. Dall'infanzia circa.
A Padova i rapporti si consolidano all'asilo, e tu, già agli albori del tuo cinismo puerile, saprai ogni cazzo personale di qualsiasi umano abiti a meno di 30 chilometri da te, ancor prima di averci bevuto un caffè.
Dicevamo. Conosci uno. Che a sua volta conosce tutta la tua cerchia di amici e familiari.
Per questo motivo la facciata delle padovane è degna della piramide di Cheope.
Impeccabili nei modi e nell'abbigliamento, si presentano tutte come vagine irreprensibili.
La reputazione in questa città è fondamentale.
Perché se per caso ti sogni di dire ad alta voce che fare sesso occasionale in realtà è una figata, e che forse nel 2014 si potrebbe anche essere un pelo open-minded, arriverà una vergine magra e vestita da dio, che ti inchioderà alla fronte una lettera scarlatta. Glitterata però, che fa sempre modernità.

Quindi io sono qui, in nome di tutte le donne promiscue dei piccoli borghi, a dire che il sesso fatto a caso, è la prima meraviglia del mondo moderno.
Siamo donne d'istinto e di pancia. Quelle che ragionano sempre dopo, ma si proteggono sempre.
Quelle che odiano i moralismi e le sovrastrutture.
Perché se vi piace uno e aspettate 3 mesi prima di andarci a letto, e poi il sesso fa cagare, come la mettiamo? A noi non capita mai. Perché in 3 mesi siamo in grado di cambiare lavoro, traslocare, e iniziare la seconda relazione amorosa. Mica abbiamo tempo di aspettare per dargliela a uno.

Questo non vuol dire essere dei mignottoni senza dio, ma essere un pelo razionali.
E qui parte la ramanzina.
1. Se una donna è consapevole che il suo corpo dà delle soddisfazioni, non è un mignottone.
2. Se una donna ama il suo corpo, non è un mignottone.
3. Se una donna vuole usare il suo corpo come più la aggrada, non è un mignottone.
4. Se una donna gioca con il suo corpo, non è un mignottone.
5. La masturbazione è cosa assai sana, e non fa di una donna un mignottone.
6. Se una donna sa cosa le piace, e decide di comunicarlo, non è un mignottone.
7. Se una donna parla di sesso apertamente, perché i suoi taboo si sono esauriti verso i 9 anni, non è un mignottone.
8. Se una donna pretende di essere trattata come vuole lei, non è un mignottone.
9. Se una donna ha una vita sessuale decente, non è un mignottone.
10. Se una donna ha delle fantasie diverse da fare la spesa il sabato, non è un mignottone.

Sia chiaro. Non voglio fare una guerra a tutte le vagi-psicoromantiche-incercadell'amore-radical-women presenti nella mia città e sul web. Ma io sono per il sesso 2.0. Condivisibile.
Quello di cui si parla, e si ride un casino.

Perché se noi donne abbiamo già mille paturnie innate, e gratuite- la cellulite, che no, non è una malattia, capelli poco luminosi come quelli di Elisa di Rivombrosa, peli superflui da grizzly anziano, sottoculo pronunciato come una tasca dei jeans, ernie da sollevamento di piselli e pisellini-, ci manca solo essere in paranoia per il sesso.
Che se fatto in maniera sicura è l'apoteosi della felicità.
E divertente.
E rilassante.
E ci fa bene all'umore.
E ci rende meno spacca cazzi.
E fa si che la nostra pelle sia più luminosa.
E ci fa eliminare tossine marce.
Ed è sano.
Sano, signore e signori.
Innocuo.
Invogliante come una tortino al coccolato con il cuore morbido.

Fatemi salire su questo cazzo di pulpito per dire alle donne di essere leggere.
Che nella vita occorre divertirsi, senza mai perdere la stima di se stesse. E vi garantisco che il sesso, fatto con la testa, non solo non vi farà vergognare di voi stesse, ma vi aumenterà l'ego a dismisura.

Fatemi salire su questo cazzo di pulpito per dire agli uomini che la piantino di ergersi a padri fondatori pali in culo.
Che la donna che se la gode vi piace un casino. E che se questa donna è vostra madre, vostra moglie o vostra figlia, dovete solo andarne fieri.
Smettetela con questa schifosa e sessista distinzione tra donna da sposare e donna da scopare.
Perché se vi sposate con una che vi tromba solo a missionario, resisterete per 2 coiti e poi cercherete di meglio. E farete danni. A voi stessi, alla vostra donna e alla coppia.

Possiamo dire che avere una donna che vi scaldi il letto in maniera provocante, che indossi ancora le autoreggenti al terzo anno di fidanzamento, che si spogli con la luce accesa per farvi piacere, che non abbia paura di concedersi al di fuori del letto, può essere benissimo anche una provetta cuoca, una madre meravigliosa, e la nuora ideale?
Yes, of course.
Che deve finire questo cazzo di moralismo per cui una brava ragazza indossa le gonne fin sotto il ginocchio. Perché tanto sappiamo che poi vi girate a guardare quelle in minigonna.
E allora tanto vale che la ragazza in minigonna sia la vostra ragazza.

Che non si vergogna di se stessa e del proprio corpo. Anche se imperfetto. Anche se è stato usato.
Siamo donne.
Non perdiamo valore con il passare degli anni, né con l'aumentare dei partner. Non siamo automobili.
Noi il valore lo acquisiamo con il tempo e con la consapevolezza che abbiamo verso noi stesse.
Consapevolezza che aumenta con la pratica, con l'esperienza e con lo sfogo verso ciò che vogliamo fare.
Nel rispetto della nostra persona e dei nostri limiti.
Amen.


lunedì 24 marzo 2014

La verità, vi prego, sui limoni

Il mio primo bacio fu dato a 13 anni, in un sottoscala buio e polveroso del patronato.
Avrei dovuto capire che questo era un messaggio di Gesù che mi diceva che la mia vita sarebbe stata costellata da limoni di merda.
Il mio canino fu letteralmente stuprato, e il mio labbro inferiore fu colto da paresi per i successivi due giorni. Ricordo anche che rischiai un semi soffocamento perché il tizio aveva deciso di essere il protagonista di Esplorando il Corpo Umano, e la sua lingua doveva per forza arrivare al mio esofago.
Una cosetta deliziosa, per intenderci.
Ma ero giovane. E fiduciosa sul fatto che si potesse migliorare.
Lui non solo non migliorò, ma mi mollò per telefono esattamente 12 giorni dopo.

Quando il mio canino si fu psicologicamente ripreso dallo shock, decisi che bisognava per forza riprovare.
E divenni una vera e propria fan dei limoni.
Seguendo il pensiero altamente filosofico del Un limone non si nega a nessuno, e del Limonare fa curriculum, iniziai con mestizia e testardaggine questa attività per la quale nessuno mi avrebbe mai dato un centesimo.

Questo è l'anno dei 29, e le cose dovrebbero essere molto facili.
No. Ovviamente. Sennò mica lo scrivevo, questo post.
Certo, ho incontrato anche io grandi limonatori, di quelli che mentre baci le gambe ti tremano, quelli dei brividi dal collo al tallone, quelli che ti fanno bagnare anche i pensieri, ma va detto, la percentuale non è a loro favore. Quanta amarezza.

Quindi.
Vi scrivo cosa non va assolutamente fatto. Perché a quasi 30 anni, già è un mondo difficile. Già non sappiamo bene se sposarci o unirci al Circo. Già siamo indecise se telefonarvi e rivedervi, o farci chiudere la patonza con ago e filo per non cadere più in tentazione.
Anche che si limoni di merda no. Abbiate pazienza.
A quasi 30 anni abbiamo il sacrosanto diritto di ricevere dei baci decenti.

1. Avete una bocca. Non il tunnel del Monte Bianco. Non occorre aprirla e farci vedere quante carie avete curato dall'infanzia ad oggi.

2. Noi donne, creature soprannaturali quanto gli unicorni, respiriamo con 2 cose. Con il naso, e con la bocca. Se il vostro naso si appiccica al nostro e la vostra lingua ha decido che vuole esplorare il nostro cavo orale, noi diventiamo blu, e moriamo. Sappiatelo e regolatevi.

3. Ciucciare le labbra stile Pascale con il Calippo, va bene. Ma poiché non siete posseduti dallo spirito di un Folletto di ultima generazione, vi pregherei di non aspirarci la bocca. Perché fa vagamente cagare. Abbiate pietà. Ve l'ho già detto che è un mondo difficile?

4. Le mani che ci tengono la testa fissa contro la vostra faccia, crea panico. Asfissia. Claustrofobia.
E già che ci siamo, ne approfitto per dire che non è carino farlo manco durante la fellatio.

5. Labbra serrate stile criceto, nun se possono vedè. Magari anche pronunciate un pochino in avanti.  Deliziosi, davvero deliziosi.  Non siete ratti. Per dio.


6. Lingua stile vongola morta. Quando voi uomini aprite la vostra boccuccia e lasciate la lingua lì. Lì. In anestesia totale. Ci sono un tot. di terminazioni nervose che sarebbero felici di essere stimolate. Stimolatele. La lingua non vi cade se la muovete. Provateci. Magari vi piace.

7. I film mentali degni dei migliori premi Oscar.
Scena. Bar molto affollato. Parte un super limone. Con annessa zip del vestito magicamente giù, mentre lui con destrezza di un' orca in una vasca da bagno, cerca di slacciarci il reggiseno. Ehi, amico. Questo è il tuo film. Nel mio, imbraccio un fucile e ti faccio scoppiare quella testa piena di pensieri maiali. Stai calmo, please.

8. Avete presente quando da bambini disegnavate le bocche, che erano sempre un po' spostate rispetto alla realtà? Poiché ora avete 30 anni e non 4, doveste avere capito l'esatta posizione in cui normalmente si trovano. Baciate la bocca. Non lo zigomo, il naso, il mento, perché lasciatemelo dire. Avere uno che ti lecca il fondotinta, è rivoltante. E anti estetico. Per noi.

Noi donne siamo quasi semplici. Ci piace l'happy ending.
Non ci aspettiamo che un limone corrisponda al Vissero per sempre felici e contenti.
Ma neanche Che schifo, vomito.
Siate principeschi. Fateci stare bene. Ci basta anche solo per 10 minuti.
Poi si sa. Che una donna baciata bene, sarà una donna che si spoglia in fretta. Ricordatevelo.


mercoledì 19 marzo 2014

Lettera al mio papà (orso).

Perché papà sei il mio primo amore.
E come tutti grandi amori che si rispettano, mi sei piaciuto dal primo sguardo.
Credo che sia partita come una cotta, dove io guardavo te e tu guardavi me, entrambi con un'espressione di leggera diffidenza.
Poi ci siamo frequentati per un po'.

Tu ti alzavi di notte. Per questo devo dire che mi sei piaciuto molto.
Eri come un fidanzato che risponde subito ai messaggi di Whatsapp. Senza attesa. Senza creare panico aspettando qualcosa che non arriva. Tu c'eri. Una garanzia mica da ridere.
Come tutti i figli sono arrivata nella tua vita e l'ho scombinata. Come succede con gli amori.
Tu sei lì, che vivi tranquillo. E poi capita. Dall'oggi al domani ecco che un'altra persona ha preso i tuoi pensieri.
Dimmi papà se questo non è come l'arrivo del grande amore. Che ti occupa la mente e le giornate.

Secondo me hai avuto anche paura. Di non farcela, di non essere amato, o apprezzato. O semplicemente di non essere capito.
Non è facile sai capire chi viaggia tanto, chi lotta con i denti per il proprio lavoro, chi d'estate non c'è sempre.
C'è voluto un po' di tempo, un bel po' di esperienze, un po' di confronti per capire che anche quello, soprattutto quello, era amore.

Ma tu ce l'hai fatta. E io sono ancora qua. Quasi ventinove anni d'amore.

Una volta sola ci siamo lasciati. Ma capita a tutti.

Da bambina mi sporgevo in alto verso di te, immenso come una quercia secolare, solida, dalle radici profonde e i rami allegri. E già allora, il nostro sentimento si era trasformato nel grande amore.
Non un grande amore, ma IL grande amore.
Perché io sono stata la primogenita. Quella su cui sperimentare. La creatura su cui hai potuto misurare se eri ancora un ragazzo, o se ti eri già evoluto in uomo. Attraverso di me tu eri in grado di capire se eri pronto, a questo ruolo di cui non si è mai pronti.
E tu sei stato da subito l'uomo su cui misurare tutti gli altri.

A te le cose banali non piacciono. Devi esser sempre un po' fuori dagli schemi. Quindi se adesso dico "Grazie" mi sembra di vederti. Che sbuffi. Che pensi. " Si va beh dai, prego".
Ma io Grazie te lo dico lo stesso. Perché mi hai fatto testarda. E quindi ho diritto di esserlo, e dire quello che voglio.
Grazie perché mi hai insegnato a ridere, di me stessa in primis.

Grazie perché anche se sei un orso, e non dici mai "Ti voglio bene", me lo dimostri ogni singolo giorno.

Grazie perché mi hai insegnato che se non si combatte, non vale la pena di viverla, questa esistenza.

Grazie perché mi hai insegnato che la parola data e mantenuta, è la più grande garanzia di affidabilità.

Grazie perché mi hai insegnato che la vita è molto più facile se la si affronta divertendosi.

Grazie perché mi hai insegnato un sacco di cose sagge, e dato un sacco di consigli bizzarri. Che non seguirò mai. Tu lo sai. E fai finta di niente.

Grazie perché mi hai insegnato, con l'aiuto di quella donna eccezionale che è la mamma, che l'amore per un figlio è l'amore più grande e che si possa provare.
E fino a che non ne avrò uno di mio, tu rimarrai il primo grande amore.

Grazie a tutti i papà. Che ci sono. Che ci saranno. Che non possono vedere crescere i figli. Che non hanno il coraggio di fare i papà. Che combattono battaglie davanti ai giudici. Che prendono il loro ruolo molto seriamente. E a quelli che fare il papà è come fare il fratello maggiore.

Grazie a tutti i papà che ci sono ogni giorno, e non solo oggi.






martedì 11 marzo 2014

Elogio alle donne che guidano

Da quando siamo piccole, siamo costrette all'ascolto di storielle "divertenti" che raccontano di quanto siano negate le donne al volante.
In macchina, accompagnata da qualsiasi persona di sesso maschile, partiva la solita solfa" 10 a 0 che questa se 'na femena. Donna = manovra di merda".  
Parbleu.

Mio padre, sangue nel mio sangue, l'altro giorno non ha resistito a dirmi che guido come un carrettiere bulgaro. Solo perché sono partita in terza. Che vuoi che sia. Ci sono cose peggiori.

Poi impariamo presto che tutti i meccanici da cui andiamo sono sempre molto felici di vederci, e questo ci fa sentire tanto bene. 

Comunque Adelaide, la mia C2, mi ama moltissimo, e non soffre per niente ogni volta che prendo uno spigolino.
Sa che il parcheggio in retro è più difficile di una mastoplastica fatta al buio, e ogni volta che cerco di entrare in uno spazio piccolo sbatto prima a destra, e poi a sinistra. Lei lo sa, e non rompe mai i coglioni. 
Mi ha abbandonato una sola volta. 
A Ferragosto. 
Alle 4 del pomeriggio. 
Con 30 gradi. 
In autostrada. 
In montagna. 
Col cellulare scarico. 
Ma non era una vendetta. Era solo per ricordarmi che l'olio da sola non riesce a metterselo, e che devo superare la mia diffidenza nei confronti dei grassi, perché va bene essere parca nell'insalata, ma nella macchina ogni tanto ci vuole.
Io ho ascoltato il suo suggerimento e circa un paio di volte l'anno le faccio bere, oltre all'olio anche dell'acqua. Anima caritatevole, che sono.
Ogni tanto la cintura di sicurezza si incastra nella portiera e Adelaide rimane aperta tutta la notte. Ma mi è molto fedele, e non è mai scappata con nessun altro. 
E' accaduto anche che Adelaide andasse a sbattere contro un veicolo parcheggiato davvero in fuori. Io le sono stata vicino e le ho detto che non era colpa sua. 

Questo, è un post che parla esattamente di questo.
Di quanto siano meravigliose le ragazze al volante. E di quanto siano prevenuti e privi di conoscenza, gli uomini che pigliano per il culo. Adesso vi spiego.

Le donne non hanno solo una macchina. No. Hanno una macchina che funge da armadio, da segretaria, da spogliatoio, da Spa. 
Adelaide in questo preciso momento contiene (giuro):
1) 2 paia di scarpe. Tacco alto e ballerine. Metti che a l'ultimo minuto io sia fuori casa e mi arrivi un invito ad un party. Bramate nel vedermi con le All Star? No. Quindi se mi volete figa, le scarpe di riserva sono in macchina. 
E se al suddetto party i miei piedi assumono le misure di due brioches, e le vesciche sono gradi come il Monte Fato? Via di ballerine, of course. Ecco perché servono SEMPRE dei cambi intelligenti.
Non siamo disordinate. Siamo organizzate. 
2) Un beauty case con trucchi. Deodorante. Smalto. Stesso motivo.
3) Spazzola togli peli dedicata agli animali. 
4) Spazzola togli peli dedicata alle persone. Comunemente detto rasoio. 
E se all'ultimo secondo il tipo che mi piace mi invita a casa sua ? Mi faccio trovare con le gambe con peli talmente lunghi che Tarzan ha preso dimora? Che si fa? E poi lo impariamo da bambine, che se vuoi una pelle perfetta il rasoio devi passartelo all'ultimo momento. Se no voi uomini al contatto vi distruggete le mani, le labbra e il resto, con ferite talmente profonde da essere chiamate stigmate. Non sia mai.
5) Salviettine intime. 
Secondo voi, dopo 12 ore di lavoro, come fa una donna a profumare sempre, anche là? 
6) Cartelline di varie dimensioni con all'interno dei documenti che non ho ancora capito se devono essere buttati o no. Nel frattempo li tengo, che non si sa mai. Non sono sciatta. Sono previdente.
7) Un attaccapanni. Mi sono sempre dimenticato di toglierlo quindi ormai ha preso la cittadinanza in Adelaide. Metti che un maniaco voglia farmi del male, io gli sbatto l'attaccapanni in ottone in testa, e il problema dovrebbe essere risolto.

Durante gli anni (pochi) che vanno da quando lo stato italiano ha deciso che potessi essere in grado di guidare, ad ora, ho capito che la realtà è che le donne guidano benissimo. Solo hanno un sacco di cose da fare, contemporaneamente.
Non penserete mica che mentre siamo al volante siamo in grado di fare solo quello? Per chi ci avete preso? Per maschi?

Noi guidiamo e ci trucchiamo, per risparmiare tempo, fare più cose, ed essere più carine per voi.

Noi guidiamo e ci mettiamo lo smalto. Perché sappiamo che le mani curate sono importanti.

Noi guidiamo e parliamo al telefono. Perché ci hanno detto che mantenere i rapporti con gli altri  è fondamentale. E poi abbiamo sempre paura che siate colti da amnesia e non vi ricordiate più di noi. 

Noi guidiamo e scriviamo su Whatsapp perché non vogliamo che voi non riceviate risposta e andiate nel panico più assoluto.

Noi guidiamo e ci puliamo il cappotto con il prendi pelucchi. Perché siamo contrarie alle pellicce. E anche voi.

Noi guidiamo e fumiamo. Perché al lavoro non avremo tante pause, e le pause sono importanti per rilassare il cervello ed essere più intelligenti.

Noi guidiamo e cantiamo. Perché stiamo scaldando le corde vocali per avere una voce piacevole, in modo che quando ci ascoltiate, ne rimaniate deliziati. 

Noi guidiamo e ci guardiamo intorno. Per avere un bello status da scrivere su Facebook e farvi divertire.

Noi guidiamo e ci ammiriamo nello specchietto, per non arrivare con una foglia di insalata tra i denti e farvi fare brutta figura con gli amici.

Noi guidiamo e contemporaneamente beviamo alcolici, perché sicuramente siete stati degli stronzi. 

Noi guidiamo e partiamo in quarta solo perché non vediamo l'ora di vedervi.

Noi guidiamo e ci dimentichiamo di mettere la freccia, solo perché non siamo indiani, e siamo super sicure che voi siate molto intuitivi. 

Noi guidiamo e cerchiamo ricette su Internet per prepararvi deliziosi manicaretti.


Io quindi posso trarre una sola conclusione da tutto ciò.
Le donne guidano male, solo perché hanno qualcosa da fare nel mentre, che faccia felici gli uomini. O perché in quel momento ce l'hanno a morte con gli uomini. 
Quindi se le donne guidano di merda, è colpa degli uomini. 

Per la cronaca. Se non vi piace come manovriamo il nostro veicolo (che probabilmente ci siamo comprate da sole), nessuno vi vieta di spostarvi a dorso di un mulo. That's all.

 






giovedì 6 marzo 2014

Cosa mai avrà voluto dire? Vademecum per frasi maschili confuse

Se le donne sono le migliori mistificatrici della realtà, quelle che analizzano ogni singola affermazione detta da un uomo per scoprirne e carpirne un significato, va anche detto che i maschi, spesso e volentieri si sentono in dovere di sparare delle frasi che non vogliono dire una beneamata minchia.
Perché  se davanti a un innocente " Domani ti chiamo", noi ci scateniamo con commenti come "Perché secondo voi amiche, domani mi chiama? Perché gli manco? Perché fa figo dirmelo?"di fronte a una frase un pelo più generica, rischiamo una crisi epilettica con bave alla bocca.

Questo post, è un post per maschi. Si tratta di una doverosa premessa.
E' un articolo di quelli che un uomo dovrebbe memorizzare, per capire cosa NON dire mai. Pena una rottura di coglioni apocalittica.
Ho provato a riassumere le frasi che più mandano noi donne in confusione.
Se volete che non ci comportiamo come pazze psicopatiche, voi imparate ad essere chiari. Per dio.

1) Ci sentiamo.
Adesso spiegatevi cosa cazzo vuol dire.
Ci sentiamo quando? Tra un mese? Quando sarò più figa? Mai?
Cosa vi costa dirci QUANDO avete intenzione di comporre il nostro numero, spendere 10 centesimi e sentire le nostre vocine entusiaste? Siamo pazze? Può essere.
Questo non toglie che il Ci Sentiamo è bandito. Va bene per il direttore della banca, per la colf, per l'impiegata delle poste. Non per noi.
Provate a formulare un giorno. Avete una buona parlantina.
Va bene anche una data precisa dell'anno prossimo, noi siamo elastiche.


2) Sono stato bene.
Anche io. Anche quando mangio il gelato sto bene. Pure quando lavo i miei cani. Tutto ciò che non mi procura disturbi intestinali e/o del sonno mi fa stare bene. Quindi? Mi rivedi? Ti piaccio? Sono una cessa dalla conversazione brillante? Spiegati.
Circa 30 anni fa il tuo dio ti diede l'uso della parola e imparasti presto che per essere esaustivo ci vuole un soggetto, un verbo e un complemento. Usali, suvvia.

3) Sono in un momento difficile.
Noi lo siamo tutti i mesi, bellezza. Si chiama pre mestru. E' un momento molto, molto, molto difficile. Che viene brillantemente superato, dopo appena 72 ore. Siamo magiche lo so. Siatelo anche voi. Please.

4) Mi sono appena lasciato.
Scusa, baby, ma chi ti ha lasciato? La mamma, la macchina, la ex? Ah, la ex. Oh, capiamo perfettamente. Stai mettendo le mani avanti.
Il sottotitolo dovrebbe essere n-o-n-m-e-l-a-s-e-n-t-o-d-i-i--m-p-e-g-n-a-r-m-i. Capirai la novità. Opterei per un "Sei carina. Ho tanta voglia di sbatterti contro un muro travestito da Spartacus, ma domani non so bene se ti saluterò". Almeno è onesto. E noi ci sentiamo libere di decidere sì o no. Ma almeno non ci saranno sorprese, né tantomeno telefoni che non squillano, e uso di alcol in maniera arrogante. Ergo. Sapendo la verità non spaccheremo le balle in maniera molesta. Faremo solo tanto shopping consolatorio, ma questo non è affare vostro.

5) Tu sei fantastica, sono io sbagliato.
Vero. Tu sei un idiota colossale. E spero che ti cadano i denti, per aver detto una simile atrocità.
Sei sbagliato per me? E da quando decidi per me? Quando esattamente, tra la dieta e il Burger King, ti ho dato 100 euro per essere il mio analista? Lo decido io se fai cagare.
La verità è che questa è l'ennesima scusa per non continuare a vedermi. Hai paura di una maledizione Voodoo, se me lo dici chiaramente? Fai bene. Ma impara a rischiare, che vedrai che ti crescerà la barba e potremo tutte dire in coro "Ohhh, sei diventato un uomo"!

6) La mia ex diceva che.
Doveva dire cose molto interessanti visto che ci stai ancora insieme, giusto?
Ah no, è vero! Vi siete lasciati! Sono molto triste per te.
Doveva essere un libro di scienze mistiche ed interessanti se avete deciso che piuttosto che vedervi ancora, era meglio un calcio sugli stinchi. Giusto?
Quindi. Ripartiamo. Cosa volevi dirmi?


La verità, amici uomini, è che io vi amo tantissimo.
Prendo spunto da tutte queste cose buffe che fate e che dite.
Senza di voi io non mi divertirei così tanto e soprattutto, senza il vostro mondo iper semplice, questo blog probabilmente non esisterebbe.
Perché noi sappiamo che siete semplici e lineari, ma poiché avete deciso che vi piace la patonza, dovete rispettare delle regole sociali, ovviamente da noi consigliate, altrimenti ci mettiamo in castità e addio gioia per tutti.
Con amore.
Cinica, isterica e romantica (e spesso psicotica),
MaryG.




martedì 4 marzo 2014

Il Grande Pisello? No, il grande sonno.

Padre perdonami perché ho peccato.
Perché tu hai cercato di darmi un'istruzione da quando ho circa 3 anni. Perché mi hai insegnato dei valori fighi.
Perchè il mio mantenimento universitario ti è costato come affittare una russa per 15 anni.
Perché tu ci contavi.
Ed io, ho peccato.
Vorrei dire che stavo male ieri, sera. Che un malattia tropicale si era impossessata di me, costringendomi alla permanenza sul divano. Che un maniaco mi aveva obbligata a guardare la Tv, contro la mia volontà. Che ero sotto stupefacenti e non riuscivo a ribellarmi.
E invece no. Ho guardato il Grande Fratello nel pieno delle mie facoltà fisiche e mentali.
Ho peccato. E chiedo perdono.
Dalla mia, posso dire però che ho agonizzato come un leone in gabbia dall'inizio alla fine.
Ma dovevo documentare. Per il bene della nostra specie e di quella futura. Ci sono missioni di vita anche più bizzarre. Portiamo pazienza.


Inizia il Gf. Che francamente non ne sentivamo un cazzo la mancanza, ma amen.
Entra Alessia. Alessia. Alessia. Alessia è vestita come una che stava andando in spiaggia a Fregene, quando per caso, all'uscita dell'autostrada è stata bloccata da PierSilvio, che le ha ricordato che doveva presentare la prima serata dello show. Per fortuna che ci sono le fashion blogger che su Internet mi dicono che il suo stile farà tendenza.
E' sempre carina, sorridente, e la sensazione che vedrò cose peggiori di lei, durante la diretta, fa si che il mio accanimento per il suo outfit, cessi all'istante.

La parola d'ordine di questa puntata è "Per Caso".
Per caso vengono selezionati dal pubblico due molto ignari concorrenti. Per caso. Per caso erano tirati come fionde, e sempre per caso avevano già preparato dei simpatici video di presentazione.
D'altra parte ci vai proprio a sbattere per caso. Tra il pilates e lo spritz del mercoledì, chi di noi non trova la redazione di un reality che ci fa fare un siparietto davanti a delle telecamere che per caso erano già pronte? Sono quelle coincidenze incredibili che nella vita non possono non capitare a tutti.

Modestina è la prima concorrente a varcare la porta rossa. Non è per niente scontata tanto che esordisce con un ricercatissimo "Al giorno d'oggi la nostra società ha perso i valori importanti!". Oibò. Erano almeno 6 ore che non sentivo una frase di cotanta profondità. Noto che anche la suddetta fanciulla è colpita dalla maledizione dei partecipanti del Gf. Ha 25 anni e ne dimostra 48. Va beh.
Per aumentare la suspance in questa tredicesima (13!) edizione gli uomini sono separati dalle donne. Che parliamone. L'unica cosa sopportabile del programma è rappresentata dagli accoppiamenti sotto le coperte e tu, Grande Fratello masochista, mi togli pure sto piacere. Mai una gioia.

Ecco Andrea, bolognese, che dice l'unica frase che un uomo frequentabile non dovrebbe MAI dire, pena l'eiaculazione precoce per i prossimi 4 anni:" So che sono carino". No caro. Io so che prima o poi ti toccherà morire, altro non so. Finisce nel tugurio moderno chiamato cantina. Ben gli sta. Tiè.
Passano 3 minuti dall'inizio, e parte la prima pubblicità. Sono già innervosita.

Entrano gli opinionisti. Rullo di tamburi. Signorini rimpiazzato da uno che non ho ben capito chi sia, cosa faccia e perché sia ancora vivo, e la Arcuri. Che speriamo partorisca presto prima di implodere. Anzi, si affretta a dire che darà alla lue il pargolo proprio durante una diretta. Non vediamo l'ora.
Io personalmente non credo che riuscirò psicologicamente a reggere la sua gravidanza a livello mediatico. Comunque è raggiante, ma soprattutto fine come Britney Spears negli anni d'oro.

Prima nomination con 3 stronzi, di cui 2 non vedranno manco la cucina della casa. Alla fine vincerà una tale Diletta il cui sogno è fare la maestra.
Non so se ce la farò a reggere a tutte ste emozioni.

Entra un pelle d'ebano del Senegal e io mi innamoro. Parla. Innamorata perdutamente. Ride. Ho bagnato il divano. Unica pecca è che si chiama qualcosa come il Re Leone, ma mica si può avere tutto. Racconta la sua triste storia e Manuela Nazionale, piena di ormoni come una mucca da macello, inizia a piangere. Vomito.

Per non farci mancare niente appaiono due casi umani. Due fratelli che hanno lo stesso fascino di Daniele Interrante, senza i bicipiti, l'abbronzatura, e l'occhio ammiccante, e un carisma che manco Prodi. In effetti assomigliano più a Stanlio, che a Interrante. Si definiscono i nuovi Paola e Chiara al maschile e indossano dei papillon dal discutibile gusto. Convulsioni mie che avanzano.
Questi due ritardati saranno gli unici a finire nella dimora delle donne. Che ne sono ovviamente deliziate. La redazione deve avere scommesso con la Sisal sulla castità delle fanciulle, sennò sta scelta non si spiega.
Tra 7 giorni quando tutti i concorrenti vivranno finalmente sotto lo stesso salotto, le ragazze saranno talmente prive di eccitazione da non riconoscere un maschio da una poltrona Ikea.

Mia è raffinata come Daniela di Uomini e Donne. Esordisce con un "Ahò, me se sta a squaglià er trucco". Sta per entrare con una certa Danila, tirata su probabilmente nella Tangenziale Est di Milano, quando il Grande Fratello decide, con un ennesimo colpone di scena da cardiopalma, che quest'ultima rimane fuori.
Ora. Che cattiveria gratuita. Una si smazza una seria infinita di provini, avvisa tutti che sarà una celebrità, perde l'udito per le urla di quei 4 mongoplegici che fanno cartello davanti alle telecamere, e torna a casa. Una bella gita. Sono soddisfazioni.

Valentina, brutta copia di Emma delle Spice Girls, è senza un braccio. E' una cazzuta, e potrebbe essere un esempio molto positivo, se non che dice "Dopo l'incidente ho dovuto imparare nuovamente a truccarmi e a farmi la piega". Va beh. Sto per andare a letto. Se non che Mia, detta anche Mia l'arguta, la vede e spara un "Oh, ma c'hai la mano morta". Il mio cane esce dalla stanza.
La Arcuri, pozzo di mediocrità senza fine azzarda un "Ahò, ma come è forte sta ragazza".
Ah. La Arcuri per tutta la serata ha detto due frasi. Sempre quelle. "Ahò, come è simpatico" e "Ahò, me piace". Si è sprecata.
Sono tentata a spegnere, ma mancano ancora 2 ore. Accendo la quindicesima sigaretta e spero che il fumo mi vada di traverso, così, giusto per distrarmi.
Ancora altra suspance per gente "a caso" presa dal pubblico e mandata in casa.

Jonathan ha più kajal di me. E comunque rimane fuori. Era uno scherzetto Jonathan, non prendertela.

Mirko imita Celentano come io Jennifer Lopez, e non becca un congiuntivo manco per sbaglio. Ah. tartaglia. Non c'è mai fine alla sfiga. La sua frase d'effetto è :" Come si fa a non amare un pomodoro".
Non occorre che aggiunga altro, credo.
Tutto sarebbe molto più facile se fossi sotto acido. Il Grande Fratello da sobria è inaffrontabile.

Chicca è discretamente figa, con un ego grande come il mio culo. Mi sta sulle balle. E secondo me è anche senza mutande.

Giovanni, ennesimo concorrente estratto "a caso" dal pubblico è belloccio. Non riesco a esprime per lui un concetto più profondo di questo.
Queste estrazioni sono talmente tanto casuali che appena entra, quello che ama i pomodori gli fa "Oh, ma tu eri con me in albergo". Beata ingenuità.
Passo al Prozac, chissà che aiuti.

Francesca nella vita passata era un generale delle SS. In questa, sembra una cubista del Pacha. Si sta per sposare. Io scommetto 10 a 0 che se la terrà per circa 15 minuti. Urla in continuazione in maniera irritante, e spero che il futuro marito abbia comprato un biglietto solo andata per Cayo Largo, che tutti lo capiremo.


Entra Angela che ha le labbra più grandi del mio assorbente maxi con  le ali. I capelli sono incerta se mi ricordano Belen o Renzo Arbore.
Non fa tempo a varcare la soglia che si gioca la carta delle sfighe, facendo sapere a tutta Italia che il suo ex, cesso anzi cessissimo, è fuggito, per poi sposarsi 3 giorni dopo con un'altra. Che anche qui. Voglio dire. Almeno dì che stavi con un manzo da competizione. Sei stata mollata, umiliata, cornificata, e ci tieni tanto a dirci che il tuo lui era pure un mostro. Chapeau.

Roberto gioca anch'egli immediatamente il poker del padre morto. Fatti furbo no? Usa le tue sfortune per la nomination! Devo insegnarti proprio tutto? La Arcuri piange ancora.

Ma quanti cazzo di concorrenti sono?
Pubblicità.
Muoio.

Rullo di tamburi. L'ingegnere dj! O meglio. L'ingegnere scemo. Recita Dante. sarebbe stato più credibile se avesse recitato Leone di Lernia. Sembra svogliato e irritato. Probabilmente stava andando con Alessia al mare, quando qualcuno gli ha puntato una pistola alla tempia obbligandolo ad entrare nella casa. Ha la stessa espressione di quando Arisa vinse il Festival. Una goduria. La frase più eloquente che dice è "Mh.". Cazzo.

Greta è l'ultima. Se dio vuole.
E dopo un Ahò è tosta, e un Ahò me sta simpatica, la serata finisce.
Ho fumato 23 sigarette.

Bella questa prima puntata. Bella davvero. Grazie Mediaset. Quale sarà il promo di quest'anno?
Facevi il vu cumprà? Avevi una vita demmerda? Non trovi un uomo manco su Meetic? Tuo padre ti ha abbandonato al canile e in cambio ha preso un meticcio dal pelo fulvo? Tua madre si prostituiva e il suo compagna ti faceva fare l'elemosina con una scimmietta al guinzaglio? Non ti preoccupare. Entra al Grande Fratello. Qui, un letto e un pacco di umiliazione sono garantiti.

Dormo. Finalmente.