lunedì 9 giugno 2014

Io, che ho rubato il vostro amore

Che tu ne faccia meraviglia o spettacolo banale
lacrime a rendere o scherzo di Carnevale,
neve ad agosto o macchina per sognare
musiche per i tuoi occhi o parole da conservare,
[…] come una medicina, un dolore da rinnovare,
un desiderio spietato che non puoi rifiutare.
Ed è così, che ti lasci guardare,
è così che ti piace, così che ti fai immaginare.
(F. De Gregori, L'amore comunque)

Salgo sul treno che mi riporta a casa, anche se una parte della mia casa l'ho lasciata lì, tra quel rumore e quelle macchine, quel rombo assordante di festa, di biglietti pagati, e di quelli regalati.
Mi guardo intorno.
Vicino a me c'è una ragazza bellissima che sta guardando fuori dal finestrino.
Uno chignon le fissa i capelli. Noto che i capelli degli altri sono sempre perfetti, disciplinati, ordinati. Con i miei devo patteggiare ogni mattina. Forse i capelli prendono l'anima della persona che li indossa. Indossare. Non riesco a trovare un accessorio che si indossi meglio dei propri capelli.
Sulla banchina immobile, con le braccia conserte, la sta guardando un ragazzo. Ha i ricci neri e uno sguardo fiero.
Lei guarda lui. Vetro del finestrino. Lui guarda lei.
La scena riempe l'aria in un modo talmente commovente da indurmi a scattare una foto.
Lei guarda lui. Vetro del finestrino. Lui guarda lei.
Sono immobili.
Fino a che uno dei due non inizia a scrivere all'altro dei messaggi.
Lei guarda lui. Vetro. Lui guarda lei. Scrive. Lei guarda il telefono. Scrive. Lui guarda il telefono. Scrive. E si ricomincia.








Penso di pubblicare la foto su qualche canale Social, perchè l'amore per me è esattamente questo.
Una serie di sguardi, e la voglia di comunicare che riesce a trovare qualsiasi strada.
E' un ammirarsi impotenti.
E' una parola sussurrata e mai udita.
E' una mano sul cuore.
Il treno parte.
Lei si appoggia le dita sulle labbra come per mandargli un bacio.
Poi si infila gli occhiali da sole. Forse piange. Forse rimette le sue maschere al proprio posto.
Sto per condividere quel loro momento assolutamente intimo con il mondo.
Poi mi fermo.

Non penso alla violenza nel trovare una propria foto sulla rete, né allo smarrimento di quando si scopre di essere stati osservati. 
Penso solo che magari non è come sembra.
Che forse, nella città eterna, quei due si siano amati solo per un weekend.
Penso a un sacco di cose.
Penso che potrei rovinare una storia ufficiale. Penso ad un uomo che ritrova su Facebook la foto della sua donna mentre guarda con aria sognante uno sconosciuto sui binari di una città nella quale non avrebbe dovuto essere.
Penso che l'amore sia cosa privata, e l'esibizione in un luogo pubblico, per quanto celata, non giustifichi un'esposizione mediatica senza richiesta.
Penso tanto che alla fine giungo ad una conclusione.
Io, a quella sconosciuta, ho rubato l'amore.
Le ho rubato la magia di un momento con pensieri di infedeltà e con macchinosi risvolti degni del peggior filmetto di terza categoria.
Le ho rubato la favola con congetture di galeotti weekend.
I suoi sguardi sono diventati nascosti, infidi, traditori.
Le sue mani mandano baci che sanno di Non scrivermi tu, ti scrivo io e poi cancello.
Le sue promesse sono piene di dubbi.
Scusami bellissima sconosciuta.
Perdona la mia pochezza, il mio cinismo, il mio descriverti come reticente, il voler trovare schifo ovunque , solo perchè lo schifo l'ho assaggiato, l'ho assaporato, l'ho masticato.

E nonostante io ora abbia l'amore, faccio ancora fatica a riconoscerlo.
Il treno rallenta. Vedo che lei scende alla mia stessa fermata.
Le cammino un po' dietro perchè le valige mi pesano e io sono stanca.
Poi la guardo. Vedo che inizia a correre.
Ed è un attimo.
Si getta tra le braccia di un ragazzo alto.
Parte un bacio lunghissimo.
Inchiodo.
Sbarro gli occhi.
Per un attimo fingo a me stessa una reazione spropositata. Il mio ego vorrebbe gridare allo scandalo.
E poi fanculo, sorrido.
Perchè alla fine non c'è nessuna vittoria nella mia predizione.
Perchè alla fine non c'è scandalo, ma amore.
Amore moltiplicato e non diviso.
Sorrido perchè alla fine chissenefrega. Ma soprattutto.
Beata lei che ha 4 occhi che la guardano così.


Quella foto che ritrae i due giovani che si guardano dal vetro di un treno, è ancora nel mio telefono.
Non la cancellerò. Non le farò perdere significato. Non ci leggerò l'imminente rovina che colpisce gli amanti, i fedifraghi, i dispersi, coloro che attendono un treno che sta per arrivare.
No.
La terrò, perché mi ricorderà che l'amore riempie l'aria. Tutto il resto non importa.


17 commenti:

  1. E' semplicemente bellissimo.
    Ed hai ragione tu. Chissenefrega

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    1. Grazie Micaela.
      Ma si, alla fine, chissenefrega.
      A presto!

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  2. Risposte
    1. Si può dire, e più lo dici più io sono felice.
      Grazie, chiunque tu sia.

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  3. Si.. tutto il resto non importa.

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  4. Ti seguo da un po'.
    Solo una cosa: grazie.

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  5. Grazie a te. Grazie a te davvero.

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  6. Ho riletto questo post adesso dopo mesi. Io ero l'altra,quella non ufficiale,e lui si è sposato pochi giorni fa con lei,la fidanzata storica. Sono passati anni,anni in cui non ci pensavo,e poi adesso,i ricordi, mi travolgono come un treno in corsa,quello che io sono stata per lui. E sono felice per lui.
    Hai ragione tutto il resto a volte non importa,perché nonostante tutto e nonostante sappia che non voglio mai più essere l'altra,lui per un pó ha riempito la mia di aria.

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  7. Ho pianto nel leggerlo, ho pianto tanto, perchè quella ragazza potevo essere io..l'amore è difficilissimo da spiegare, soprattutto se vissuto in questi termini galeotti; ma tu ce l'hai fatta! Hai capito il perchè e l'essenza della sua esistenza (alla quale è difficile sottrarsi) e l'hai messo su carta con una delicatezza estrema. Grazie

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    1. Sono felice che tu abbia capito il mio intento, quello di andare oltre ai cliché, agli aggettivi, ai Puttana, Infedele, Amore di merda, Falsa.
      Non credo bisognerebbe scomodarli con una cosa così complessa come il voler definire l'amore, e al contempo così facile, come l'amore stesso.
      Un bacio

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  8. io sono stata la ragazza dai quattro occhi tutti per lei, per più di tre anni. Ho fatto solo del male, a me stessa e a quei quattro occhi meravigliosi. hai scritto un racconto bellissimo, che sento tanto mio ma dietro alle emozioni c'è tanto altro, c'è il senso di colpa, c'è la paura, c'è l'aggrapparsi ai proprio alibi. L'amore ha un solo limite ed è l'amore dell'altro...

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    1. Sai, questa non è una storia di tradimento. E non è neanche una storia di fedeltà.
      Questo è solo quello che vidi un giorno di giugno.
      Non credo ci sia dietro una metafora, né vuole essere un insegnamento.
      Ho meso nero su bianco una scena, da un punto di vista di uno spettatore.

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    2. ...uno spettatore intelligente peraltro, che riesce a lasciarsi indietro i pregiudizi e a dare spazio solo alla bellezza dei sentimenti, comunque siano stati vissuti... io sono andata un pò oltre, alla fase 'conseguenze' solo perchè ho sentito mia quella scena e ho previsto pure un ipotetico finale!! :)

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  9. Difficile descrivere ed inquadrare l'Amore...
    E quale Amore poi ? Ne esistono così tanti. Ne coesistono così tanti...
    Difficile dare un giudizio senza sapere...

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  10. L'amore cambia,non è mai uguale! I sentimenti che si provano per qualcuno, non li provi per qualcun altro. Le persone sono diverse e siamo noi diversi con le persone e l'amore che si prova.Qui c'è l'essenza dell'amore...ogni amore è diverso,è proprio,è intimo,è vero,è lacrima e ipocrisia,è dolcezza e sesso...ma è pur sempre solo amore...tutto il resto non conta più. :*

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