lunedì 2 febbraio 2015

Sta indipendenza ha rotto le palle

Io, la pesante bandiera dell'indipendenza, la sventolo sempre. Con orgoglio.
E non la tiro fuori solo in sporadiche occasioni. 
La mia bandiera riposa in camera da letto, tra i preservativi e i numeri arretrati di Vanity Fair. 
Lì, a ricordarmi che devo pensare io alla protezione del mio utero, ma posso mantenere quell'appeal da femmina media che legge l'oroscopo e i consigli per non appannare la routine sessuale con il proprio partner. 
Riposa di notte, la mia bandiera guerriera ed esce di casa con me. 
La sventolo quando guido, quando faccio benzina da sola, quando pago le bollette, quando faccio la spesa, e poi il bucato, stiro, porto fuori i cani, la spazzatura, uccido ragni, appendo quadri, apro i barattoli di marmellata senza chiedere aiuto, vomito senza qualcuno che mi tenga la testa, metto in ordine e trovo pure il tempo di struccarmi e se va bene, fare un pompino (su quest'ultimo punto ho delle riserve). 
Ho lottato e costruito, per ogni cosa. Per ogni diritto. Per ogni compromesso. Per ogni affermazione a testa alta. 















Ho un fidanzato che vive con me per il piacere comune di essere in compagnia dell'altro, di costruire qualcosa di allettante, di scaldarci di notte. 
Eppure però, mi capita di guardarlo, e chiedermi come sia in grado di affrontare tutto questo. 
Una donna emancipata, che ha una casa, delle amiche di cui prendersi cura, degli interessi, una moltitudine di ex piselli occasionali e una carriera che per forza deve decollare. 
Che però chiede attenzioni. 
Che però vorrebbe ancora, dopo 3 anni e rotti, essere corteggiata.
Che però vorrebbe un sacco di cose. Mai in ordine. Mai le stesse. Mai uguali.

Perché diciamocelo. 

Sta bandiera dell'indipendenza che tanto decantiamo, alla lunga rompe un attimo le palle. 
A me e soprattutto alle mie amiche single. 

Perché tutta sta evoluzione, ci ha portate al pericoloso desiderio di volere di più. Di non accontentarci di uno, solo perché ha un pene. 
Certo, è positivo, siamo selettive, pensiamo a noi stesse. Vogliamo uomini che ci tengano testa. Che ci accompagnino, meglio se tenendoci la mano. Che rispettino la nostra libertà e che capiscano al volo quando è ora di restare e quando di andarsene. 
Abbiamo miti moderni che non rappresentano più la sperduta e disperata Arianna che viene salvata da Dioniso. Noi siamo Samantha Jones e scegliamo in totale autonomia chi salvare e con chi passare la notte. 

 Usciamo di casa perché ci va bene così. Non aspettiamo un maschio e un matrimonio per farlo.
Sperimentiamo. Impariamo. Tocchiamo con curiosità. Diventiamo esperte di tutto. Se ci mancano delle mani sul nostro corpo, facciamo una telefonata. Abbiamo i piaceri a portata di smartphone.
E chiediamo agli uomini che incontriamo, di essere supereroi. 
Perché la nostra natura mica è cambiata. 
Vogliamo essere accudite, ma con rispetto dei nostri spazi.
Coccolate, ma non essere soffocate. 
Comprese, senza etichetta. 
Pretendiamo chiarezza, ma il gioco ci fa eccitare da impazzire. 
Vogliamo essere corteggiate, pretendendo di capire all'istante le intenzioni dell'altro. Perché abbiamo poco tempo e tanta scelta.

La verità è che siano consapevoli che alcune emozioni non le proveremo mai. E questo ci dispiace tantissimo.
Non ci abbandoneremo a pianti di felicità, non permetteremo a nessuno di vederci tremare, non ci sentiremo mai libere di esprimere un'emozione forte, per non finire nel calderone delle isteriche in pre-mestruo. Tutte le nostre sensazioni, le rinchiuderemo in quell'angolo di pancia che ogni tanto vibra e puntualmente viene ignorato. 
Dobbiamo essere forti cazzo. 
Ma a che prezzo. 





9 commenti:

  1. Si vabbeh ciao. Parlato ieri sera con le amiche di ciò. Ci hai tolto le parole di bocca.
    Bravissima!

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    1. Siete venute a capo di qualcosa? Se hai/avete qualcosa da aggiungere, ben venga!
      Ciao Giada!

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  2. Siamo eternamente insoddisfatte. E siamo belle così.
    Ciao mito!

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  3. E come risolviamo 'sto casino? ;)


    http://diconodime1990.blogspot.it/

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    1. Eh Marika, sono una blogger, non una veggente! :-)
      A parte tutto.
      Credo che l'equilibrio, come al solito, sia la soluzione migliore.
      Mantenere la nostra indipendenza è sacrosanto. Non nascondere la parte migliore di noi, quella che ci fa essere delle donne, lo è altrettanto. E non mi riferisco solo ai cambiamenti umorali e alle emozioni forti. Parlo soprattutto della dolcezza, della pazienza, della sensibilità, del pragmatismo.
      Che ne dici?

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  4. "Abbiamo i piaceri a portata di smartphone." Mi hai ucciso. Come è vero.
    Si stava meglio quando si stava peggio? Non credo. Credo però che sarebbe il caso che gli uomini tornassero a fare gli uomini. Sarebbe un bel passo avanti.

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  5. rispondo anche ai precedenti articoli,
    è ovvio che le mie opinioni o critiche rivolte al "mondo" femminile sono generiche, come potrei entrare nello specifico? Quindi sembrano pressapochiste o superficiali in realtà generalizzano come è giusto che sia in un blog.
    Vi sembrerà strano o incredibile ma non ho mai tradito le mie ex donne/fidanzate/partner definitele come volete, tra una e l'altra ho avuto una vita libertina e grazie a queste diverse esperienze ho scoperto un comune denominatore tra le donne, un comune progetto inseguito con tenacia irrazionale quasi psicotica, la ricerca della felicità mediante un matrimonio dei figli un marito (con le caratteristiche descritte perfettamente MaryG.) e un lavoro che le gratifichi professionalmente, tutto ciò è impossibile in questa società così costruita, chissà forse in altra diversamente concepita a misura d'essere umano si potrebbero realizzare quei sogni legittimi ma impossibili.
    Care ragazze il "mondo occidentale" si trova in una crisi sociale, culturale, politica profonda senza più regole, ruoli, responsabilità dove etica e moralità non trovano più terreno fertile per far attecchire e crescere la coscienza individuale sopratutto collettiva.
    Possiamo pensare di realizzare una coppia/famiglia felice/perfetta quando fuori dalla porta di casa questa società "civile" è ridotta ad una cloaca massima? La nostra felicità è legata alla felicità altrui essendo l'essere umano un "animale" sociale non può isolarsi per trovare la normalità, sembrano concetti astratti ma non lo sono.

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  6. brividi.. sei una bomba! :)

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